LA STORIA DELLO SPUMANTE
L’effervescenza naturale di alcuni vini è stata osservata dall’essere umano per diversi millenni, ma affinché questa potesse essere controllata e perfezionata si è dovuti arrivare fino al XVII secolo, quando in Francia il monaco benedettino Dom Pérignon mise a punto la ricetta di quello che ufficialmente è riconosciuto come il primo spumante della storia: lo champagne. In Italia il primo vino spumante è stato elaborato nel paesino piemontese di
Canelli nel 1865 dai
Fratelli Gancia in collaborazione con il
Conte Augusto di Vistarino, utilizzando delle uve di Pinot Noir nate da barbatelle importate dalla Francia. Fu la nascita del primo Spumante.
I PRINCIPALI VITIGNI
I vitigni impiegati per la creazione di vino spumante sono definiti neutri in quanto la colorazione delle loro uve non tende eccessivamente né al bianco né al rosso. I principali vitigni utilizzati per produrre spumante in Italia sono
Chardonnay e
Pinot Nero. In misura minore si può riscontrare l’impiego di Pinot Grigio, Pinot Bianco, Verdicchio, Riesling e altre uve. Un discorso a parte riguarda le uve di Glera che sono quelle impiegate nella produzione di vino
Prosecco. Tutti questi vitigni crescono bene in
terreni con alto contenuto
calcareo e minerale, che hanno una buona esposizione al sole e che sono ubicati in zone nelle quali avviene una
forte escursione termica tra giorno e notte. Sono fattori che agevolano una corretta maturazione e le aiutano a raggiungere un buon grado di acidità oltre ad una splendida concentrazione di aromi. Per quanto riguarda il territorio italiano le zone maggiormente votate alla produzione di vini spumante sono la
Franciacorta, le colline di
Valdobbiadene, l’
Oltrepò Pavese, il Trentino (
Trento DOC) ed il territorio piemontese compreso tra le
Langhe e l’Alto Monferrato. Un vino spumante prodotto usando uve a bacca bianca viene chiamato
Blanc de Blancs, mentre se le uve impiegate sono a bacca nera viene definito
Blanc de Noirs.
METODI DI SPUMANTIZZAZIONE
I vini spumanti appartengono ad una categoria a sé stante di vini per il tipo di lavorazione ai quali sono sottoposti. La loro peculiarità è lo sviluppo di anidride carbonica all’interno della bottiglia. La sovrappressione che si genera è di almeno 3 bar nel caso degli spumanti generici e di oltre 3,5 bar nel caso di un
Vino Spumante di Qualità (
VSQ). Una delle differenze tra lo spumante ed il vino frizzante sta proprio nella sovrappressione interna della bottiglia. Nel caso di uno spumante supera i 3 bar, mentre per un vino frizzante si attesta tra 1 e 2,5 bar. Gli spumanti si suddividono in due categorie principali, a seconda del metodo di produzione:
- Metodo Classico detto anche Champenoise. In questo metodo la rifermentazione del vino avviene in bottiglia a seguito dell’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati. Questo è il metodo con il quale vengono prodotti lo champagne e tipicamente gli spumanti Franciacorta e Trento DOC. La quantità di zucchero che viene inserita nella bottiglia determina le caratteristiche e la classificazione dello spumante in un rango che va da demi-sec a extra-brut. Quest’ultima è la categoria che contiene meno zucchero. Le versioni più diffuse sul mercato sono spumante brut ed extra brut. Il pas dosé (o nature) è una versione particolarmente amata dagli esperti del settore enologico per il suo carattere estremo in quanto non presenta aggiunte di zuccheri.
- Metodo Martinotti-Charmat. Questo metodo prevede la rifermentazione del vino in un grande recipiente chiuso chiamato autoclave, è per questo che è comunemente conosciuto come metodo della rifermentazione in autoclave. La maggior parte degli spumanti prodotti in Italia e nel resto del mondo sono elaborati con questo metodo, come ad esempio il Prosecco di Valdobbiadene-Conegliano. Le categorie extra dry e brut sono le più popolari tra i consumatori. Anche i produttori di Lambrusco, Spumante Asti e Moscato producono vini spumantizzati con questo procedimento.
PROFILO ORGANOLETTICO
Ogni spumante ha le proprie caratteristiche particolari che lo rendono unico. In generale si può dire che per valutare la qualità di uno spumante una delle prime cose che bisogna controllare è il colore, che solitamente deve essere giallo paglierino, ed il perlage, che se è fine e persistente è indice di eccellenza. Gli aromi poi possono variare enormemente a seconda del vitigno di provenienza. Il
Prosecco Millesimato Dry di Borgo Molino sprigiona essenze di fiori di campo mentre la
Cuvée Imperiale di Berlucchi è un trionfo di note fruttate e di crosta di pane. Molto dipende da come il vino viene assemblato e dal risultato ricercato dal cantiniere.
COME SERVIRE LO SPUMANTE
Lo
spumante va servito fresco ad una temperatura di circa 8°-10°. Se fosse troppo freddo si rischierebbe di perdere la capacità di distinguerne il ricco profilo aromatico. È pero importante che questa temperatura si conservi costante durante il pasto per cui è bene munirsi di alcuni utili accessori come un
secchiello porta ghiaccio per il vino, dove poter collocare la bottiglia di spumante mentre si procede con le pietanze. In questo modo il vino sarà sempre pronto per essere assaporato in condizioni ottimali. Lo spumante secco in generale è un vino che predilige essere versato in un
bicchiere tipo flute che permette una lenta ascensione delle bollicine. Per i vini
spumanti dolci meglio scegliere la
classica coppa o un bicchiere con un’apertura ampia.
GLI ABBINAMENTI: DALL'ANTIPASTO AL DOLCE
Se il principe degli spumanti italiani potrebbe essere considerato il Prosecco, ormai un rituale classico per il momento dell’aperitivo, lo scettro regale è condiviso tra spumanti Trento DOC e Franciacorta DOCG, che rivaleggiano ad armi quasi pari con i migliori champagne francesi, con i quali condividono il metodo classico di spumantizzazione. Gli
spumanti metodo classico in generale hanno la capacità, per la loro struttura, di
abbinarsi splendidamente ad ogni portata del pasto. Gli spumanti millesimati sono eccellenti per accompagnare antipasti leggeri ma anche fritti e piatti di mare. Uno spumante Extra-Brut si sposa a meraviglia con pesce crudo, sushi e crostacei. Il brut è uno spumante che si esalta con i piatti più raffinati della tradizione italiana come quelli a base di tartufo e astice, ma è in grado di accompagnare anche le carni bianche per questo viene considerato un vino da tutto pasto. Lo spumante
Moscato d’Asti per la sua dolcezza è invece il vino perfetto per celebrare il momento del
dessert.
I PREZZI DELLO SPUMANTE
Il prosecco generalmente è un vino spumante che ha dei prezzi piuttosto accessibili. Le cantine tra cui scegliere sono molte per cui non mancano le occasioni per portarsi a casa un vino di altissima qualità ad un prezzo contenuto. Una delle offerte del momento è la bottiglia di
Prosecco Superiore di Cartizze Valdobbiadene Foss Marai disponibile a 25,90 euro. Gli spumanti Franciacorta e Trento DOC hanno prezzi mediamente superiori come nel caso del
Franciacorta Gran Cuvée Pas Operè 2009 Bellavista che è disponibile a 49,00 euro oppure il
Giulio Ferrari Riserva Del Fondatore Millesimato 2004 in offerta a 75€. Alcuni spumanti particolarmente raffinati hanno prezzi allineati a quelli dei migliori champagne francesi. Si tratta di bottiglie eccezionali che vale la pena custodire gelosamente in cantina come il
Franciacorta Extra Brut Cuvée Annamaria Clementi Rosé 2006 Ca' Del Bosco al prezzo di 159,00 euro. Lo spumante è la bottiglia regina di ogni celebrazione per cui è un’ottima idea portarsi a casa con anticipo un vino così pregiato, specialmente se vi state avvicinando ad un evento importante. Ma non dimenticate che tutti i giorni vanno bene per bere vino di qualità.